La masturbazione femminile è una pratica importantissima per conoscere meglio il nostro corpo. Ecco in una guida tante informazioni utili e tutto quello che c’è da sapere sulla masturbazione al femminile
Masturbarsi ha molti benefici ed è importante per conoscere il proprio corpo, amarlo di più e affrontare in modo più sereno anche il sesso, quindi… masturbatevi, nei momenti più diversi e nei modi più fantasiosi. Essendo la donna più complessa nel rapporto sessuale è l’uomo che deve seguire la donna ed è lei che deve aiutare l’uomo a seguirla. Per questo è fondamentale che essa conosca le proprie zone erogene, i modi in cui stimolarle, i ritmi di queste stimolazioni, il proprio piacere.
Una donna che non si è mai masturbata parte quasi sempre quindi svantaggiata nel rapporto sessuale. Non si può aspettare che sia l’uomo a farci conoscere, se non in piccola parte. Troviamo da sole i nostri punti, poi indichiamoli al partner e facciamoci aiutare a stimolarli. Conoscendo i nostri orgasmi con le loro potenzialità, ci sarà più agevole trasferirli in un rapporto a due e trascinare anche il partner nel nostro godimento.
Masturbazione e clitoride
E’ la forma più comune di masturbazione femminile. Consiste nella stimolazione diretta o indiretta del clitoride.
Diretta: viene manipolato, sfregato il corpo stesso del clitoride. Tenendo aperte le piccole labbra si può titillare delicatamente il glande fuoriuscito, avendo cura di tenerlo lubrificato, fino a giungere all’orgasmo. Questa non è la procedura più usata in quanto per molte donne il glande è un punto troppo sensibile perché sia stimolato direttamente. Più delicato è lo sfregamento diretto del clitoride con oggetti, perché in questo caso il glande rimane per lo più nascosto dentro al suo prepuzio. In questo caso la stimolazione avviene tramite movimenti circolari d’oggetti dalla punta arrotondata.
Indiretta: il clitoride viene stimolato indirettamente facendo pressione sul monte di Venere o stirando le labbra vaginali. Le piccole labbra, che sono attaccate al prepuzio, se sono sfregate provocano un delicato e gradevole strappo della clitoride, e se titillate fanno scivolare il prepuzio avanti e indietro sul glande facendolo inturgidire e, infine, venire. Altre donne preferiscono sfregare gli interi genitali contro oggetti quali cuscini, pomi del letto, maniglie della porta, tessuti morbidi, ecc… Altre ancora, si masturbano sedendosi sui tacchi e facendo pressione sui muscoli o stringendo le cosce l’una contro l’altra ritmicamente o salendo in bicicletta o, ancora con il massaggio esercitato dallo scorrere dell’acqua sulla regione genitale e perineale. Le varianti per questo tipo di masturbazione sono in sostanza infinite.
La masturbazione cul-de-sac
Per questo tipo di masturbazione è necessario avere muscoli pelvici e uterini ben sviluppati. Ed occorre un vibratore o pene artificiale. Lubrificatelo e inseritelo dolcemente nella vagina. Raggiungete un livello d’eccitazione molto alto stimolandovi il clitoride e/o il punto G, ma non fino ad arrivare ad un orgasmo. Ora muovete il pene fino ad arrivare alla cervice, esploratela per scoprire con quanta forza potete spingervi, o se le sensazioni che avvertite vi piacciono. Ora comportatevi come durante un rapporto sessuale. Spingete il pene in profondità e, contemporaneamente, contraete la muscolatura pubococcigea e quella uterina simultaneamente. Se i vostri muscoli sono abbastanza allenati, gli ultimi due centimetri della vagina – ovvero il passaggio del cul-de-sac- si apriranno alla penetrazione e poi si serreranno attorno al pene. La vagina tratterrà il pene al punto che, se provate a strattonarlo leggermente, non riuscirete ad estrarlo. Mantenete la pressione sul pene continuando a tirarlo con estrema dolcezza: state allenando maggiormente i vostri muscoli uterini. Se sarete abbastanza eccitate non avrete difficoltà a raggiungere quasi istantaneamente l’orgasmo da cul-de-sac.
La masturbazione dell’uretra
Per questo tipo d’orgasmo giocano un ruolo importante i muscoli pelvici. Contraeteli e rilasciateli, è un esercizio molto piacevole. Individuate con le dita, o con il pene artificiale, il punto che si colloca intorno alla parte dell’uretra situata all’interno della vostra vagina. Continuate a contrarre i muscoli, aggiungete un massaggio dell’uretra e aumentatene via, via la pressione. Quando sentirete lo stimolo ad urinare sarete vicine all’orgasmo. Incominciate a masturbarvi anche l’orifizio dell’uretra che si trova esternamente, muovete le dita come quando vi toccate il clitoride. Continuando così arriverete l’orgasmo. Se spingete in fuori la parte dell’uretra come se voleste far pipì quando siete vicine all’orgasmo, è molto probabile che otteniate una vera e propria eiaculazione (gusher). Molti confondono la masturbazione dell’uretra con quella del punto G, facendo coincidere questi due punti. Vi basterà provare questi due tipi di stimolazioni, per rendervi conto delle differenze.
La masturbazione vaginale
Sono poche le donne che si masturbano accompagnando alla stimolazione clitoridea la penetrazione vaginale, solo un 2% quelle che si masturbano solo vaginalmente. Eppure, all’interno del nostro organo sessuale, possediamo diversi punti che, se correttamente stimolati, ci portano all’orgasmo. Quindi perché così poche donne ne usufruiscono? Forse si pensa che l’esplorazione della vagina sia una prerogativa del partner (ma lui come fa a trovare i punti giusti se non glieli indichiamo?). Oppure che sia più rapido e facile masturbarsi clitoridealmente e che una penetrazione possa distrarci da tale pratica (ma non è forse una limitazione?). O, ancora, non si sa bene quali punti andare a stimolare (in questo caso è bene trovarli). Ripetiamo: come può un uomo conoscere i vostri punti deboli, se questi variano da donna a donna, per lo meno come ritmi e modi di stimolazione? Per questo è importante una masturbazione completa. Vi consigliamo di usare un pene artificiale perché molto spesso le dita non bastano, sia per la profondità delle zone ricercate che per le pressioni di cui queste necessitano.